Nasce un Consorzio per sorvegliare il virus, le sue mutazioni e i vaccini

Nasce un Consorzio per sorvegliare il virus, le sue mutazioni e i vaccini

Nasce in Italia il Consorzio per sorvegliare le mutazioni del virus SARS-CoV-2 e per valutare l’efficacia e la durata della vaccinazione. Il Consorzio dapprima studierà gli aspetti epidemiologici dell’attuale pandemia, salvo poi allargare il campo d’azione su nuove epidemie con le quali dovremo abituarci a convivere. La risposta immunitaria conseguente alla somministrazione del vaccino, la sua durata e le varianti del virus impattano sull’efficacia della campagna vaccinale, ed è per questo che il Consorzio, che sarà costituito da una Rete di Laboratori, fornirà le sequenze del genoma SARS-CoV-2 circolanti in Italia, affinché l’ISS possa monitorare l’evoluzione genetica del virus e l’immunità vaccinale.
Intanto, ad oggi, sono stati somministrati 1.575.258 vaccini delle 2.127.255 dosi consegnate (74%), e risultano vaccinate 270.269 persone (il 17,2%). Il 67% dei vaccini è stato somministrato al Personale Sanitario e Sociosanitario, il 22% al Personale non Sanitario e il restante 11% agli ospiti di RSA e over 80.
Quasi i 2/3 delle persone somministrate è di sesso femminile.
Nelle prossime settimane arriveranno in Italia altre 2,4 mln di dosi da Pfizer e da Moderna, la cui distribuzione regionale avverrà in base alla popolazione.
Il prospetto illustra la distribuzione della popolazione italiana per fasce d’età (Fonte: Istat). Sul presupposto che la vaccinazione decorra dal 16° anno d’età, questa riguarderà circa 51 mln di italiani, di cui 4,5 mln sono over 80 (il 7%).

Gli attuali vaccini prevedono la doppia dose, sicché il fabbisogno quantitativo di queste – allo stato attuale – ammonta a oltre 100 mln.
Entro la prima decade di febbraio le dosi consegnate ammonteranno a circa 4,3 mln, equivalenti a poco più del 4% del fabbisogno stimato.
Inoltre, sul presupposto che l’immunità di gregge si consegua all’incirca al 70% della popolazione vaccinata, per poter conseguire tale risultato nell’autunno del corrente anno, occorrerà avere a disposizione circa 70 mln di dosi e personale deputato alla vaccinazione tale da garantire una somministrazione giornaliera media di circa 250 mila dosi. Numeri che sono del tutto incompatibili con le attuali forniture di vaccini e con l’assetto organizzativo ipotizzato per l’inoculazione.
E’ dunque ineludibile e indifferibile potenziare l’attività di ricerca e sviluppo per la produzione del vaccino da parte di ReiThera, la cui sperimentazione avrebbe dimostrato sicurezza e immunogenicità.
Per consentire ciò, Invitalia investirà 81 mln di euro in ReiThera, per ridurre la dipendenza del nostro Paese dalle big pharma internazionali.


Il Direttore Scientifico e Responsabile dello Sportello Salute ANCI Campania
Antonio Salvatore


*per contatti scrivere a: sportellosalute@rossiwebtest.it/ancicampania


 

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