Milo (ANCI Giovani): è in questi momenti che ci sentiamo una comunità Perciò andrà tutto bene

Ecco un intervento di Regina Milo, Coordinatrice regionale di ANCI Giovani e Assessore al Comune di Agerola
“Di tutte le cose che metti in conto quando la tua vita si intreccia con quella del tuo Comune, il dover affrontare una pandemia è forse la più remota. Noi amministratori locali che, per deformazione, siamo abituati a “fare”, ad “intervenire”, ci sentiamo spiazzati dalla impossibilità di creare contatti fisici e reali con la nostra comunità, ci sentiamo fuori luogo nel dover fare rispettare raccomandazioni, imporre regole ma soprattutto ci sentiamo feriti dal silenzio delle nostre piazze, dal mutismo delle nostre città.
Ripetiamo con convinzione che “Andrà tutto bene”, se rispettiamo l’obbligo di restare a casa, mentre noi proviamo a fare qualcosa, a offrire un servizio, a regalare un sorriso, a fare sentire meno forte il senso di solitudine.
E’ in questi momenti che il diventare comunità ci rende uniti anche se distanti, forti anche se lontani.
Anche la rete dei sindaci e degli amministratori diventa più forte. Ci si scambia documenti, proposte, iniziative e consigli. Dal mio comune, Agerola, dove il Sindaco, fisicamente alle prese con disinfezioni ed interventi urgenti, non molla un secondo: didattica a distanza, spesa domiciliare, servizio di sostegno psicologico, a Procida dove la Giunta sospende  su tutto il territorio comunale il pagamento “strisce blu, il pagamento della COSAP  e  sostiene con un piccolo contributo economico la locale Caritas.
A Napoli che utilizza una piattaforma dove chiunque offra servizi si può iscrivere  fino a Pellezzano, dove il giovane Sindaco organizza una internet Tv per restare costantemente in contatto con i propri concittadini. Oggi, Stefano Lombardi, Sindaco di Piana di Monteverna (LEGGI IL SUO INTERVENTO SU HUFFINGTON POST), ci apre il cuore e ci fa riflettere sul nostro delicato ruolo di guida in questa fase emergenziale.
“Esiste una linea di confine invisibile tra la diffusione del COVID-19 e le decisioni governative volte al suo contrasto. Una terra giusto al centro della governance multilivello dell’emergenza, la zona Dei Sindaci. “Mediani di rottura” della norma. Alla costante ricerca della corretta interpretazione del DPCM e la conseguente declinazione dell’Ordinanza regionale… Sono precisamente questi i giorni e i momenti in cui un sindaco ha il dovere morale di ricordarsi che le comunità non hanno bisogno di eroi, ma di guide rigorose e responsabili. Che abbiano il coraggio di scrollarsi la paura di dosso, anche quando a cadere sotto i colpi del virus è un collega sindaco della provincia di Bergamo (Comune di Cene). Anche e soprattutto quando arriva la consapevolezza che nessuno potrà mai essere al sicuro dai colpi di un nemico che non vedi e non senti. Ma che si muove attraversando velocemente l’Italia da Nord a Sud.
Il grido di solitudine degli amministratori locali diventa più forte nel bel mezzo dei drammi. E non perché lo stato sia assente ma perché il volto dello Stato, in questi maledetti giorni di marzo, è anche e soprattutto quello del sindaco e dei consiglieri comunali.
Quando la tempesta sarà finita ricordatevi di non lasciarci da soli.
Quando ci ritroveremo a raccogliere i cocci provenienti da un cambio di abitudini tanto drammatico quanto sacrosanto e necessario, non vi dimenticate di chi ha interpretato e declinato le voci dello stato facendole arrivare in quei vicoli e in quelle piazze dove la realtà virtuale talvolta non arriva.
Non vi dimenticate delle Polizie Municipali, delle Protezioni Civili e delle associazioni di volontariato. Non lasciate indietro chi, nel bel mezzo della tempesta, ha provato a essere faro.
Non dimenticatevi di chi, a costo di perdere la voce, ha rassicurato ognuno con la frase mainstream:
“Andrà tutto bene”. E cosi sarà.
 
 

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