DL Rilancio, Anci: più risorse per i Comuni e una verifica entro ottobre

Audizione di Anci presso le Commissioni Bilancio riunite della Camera dei Deputati e del Senato per esaminare il DL ‘Rilancio’.
Anci ha subito messo le cose in chiaro:
1) bisogna definire fin d’ora la disponibilità di ulteriori risorse;
2) va stabilita un’ulteriore fase intermedia di verifica entro la fine di ottobre, per valutare le modalità di interventi aggiuntivi da attivare tempestivamente.
La stima delle perdite di entrate proprie finora monitorata da ANCI (SCARICA TUTTO IL DOCUMENTO) rileva aspettative di minori entrate per ben 8 miliardi di euro. Per quanto sia oggi impossibile verificare con certezza questa dimensione, è indubbio che è sulla base di queste aspettative che i responsabili finanziari si apprestano a formulare le previsioni e verificare la sussistenza degli equilibri di bilancio.
L’ANCI chiede al Parlamento correttivi all’articolo 106  (Fondo per l’esercizio delle funzioni fondamentali degli enti locali), per assicurare le condizioni di un lavoro di verifica condiviso e aderente al contesto di crisi inedito che ci troviamo a fronteggiare.
IL MINISTRO BOCCIA – “I sindaci hanno  avuto la forza di autodisciplinarsi, rispetto al potere di ordinanza  che la legge riconosce loro; e io non smetterò mai di ringraziarli.  Oggi, ci chiedono rispetto e autonomia per la Fase 2, che non riparte premendo un interruttore. E devono averla, specialmente in questo  periodo estivo, con una leale collaborazione dello Stato e delle  Regioni con i Comuni”. E’ la posizione che esprime all’agenzia AdnKronos il ministro per gli Affari regionali Francesco Boccia, durante l’audizione a palazzo San  Macuto davanti alla Commissione parlamentare sul federalismo fiscale e l’autonomia differenziata regionale.
“Quando il presidente dell’Anci, l’Associazione nazionale dei Comuni  italiani, Antonio Decaro ha accettato a nome di tutti i sindaci  l’autodisciplina nel periodo di lockdown, ha offerto un grande  contributo di responsabilità istituzionale – riconosce l’esponente del Governo – Di fatto, autodisciplinandosi nel non emettere ordinanze comunali che andassero in contrasto con quelle nazionali, i sindaci si sono assunti la responsabilità, ancora più complessa e difficile, di essere coloro che dovevano occuparsi dei bisogni della cittadinanza,  in tempo reale. Ed è quello che è accaduto, ovunque. Ora – sottolinea Boccia – va riconosciuta maggiore autonomia ai sindaci”.
 

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