Varate nuove misure per fronteggiare la recrudescenza della pandemia: stop and go in base a classi di rischio, con allocazione decisa dal Ministro della Salute con apposita ordinanza. Al variare dello scenario varia l’allocazione, cui conseguono misure più o meno restrittive.
Uno degli indicatori che influenzerà l’allocazione nelle classi di rischio sarà ovviamente l’indice d’occupazione dei posti letto e, in modo particolare, in terapia intensiva: il tallone d’Achille. In base ai dati pubblicati da OMS e OCSE, il Paese U.E. col maggior numero di PL di terapia intensiva è la Germania con 29,2 PL ogni 100 mila abitanti. In Italia il numero di PL è di 12,5 per 100 mila abitanti e in Franca è di 9,7. Prima della pandemia, in Italia si contavano 5.404 PL, lievitati sino a 7.781. Superfluo rilevare che la programmazione dei PL è strettamente correlata al fabbisogno, che il virus SARS-CoV-2 ha radicalmente sovvertito. I prospetti e i grafici che seguono accolgono il trend delle ospedalizzazioni in Italia e in Campania.
Il Ministero della Salute ritiene che la “soglia critica” sia pari al 30% dell’indice di occupazione dei PL. Ebbene, in base ad un recente studio AGENAS, l’attuale indice nazionale di occupazione è del 31%. Siamo, quindi, in area critica.
Nove Regioni, tra cui la Campania (44%) l’hanno abbondantemente superato. Il prospetto e il grafico ne illustrano il dettaglio.
Il nuovo DPCM, valido sino al 3 dicembre 2020, prevede misure proporzionali alla classe di rischio.
L’allocazione in area rossa – ad alto rischio – comporta lo stop alle attività non essenziali, ivi incluse quelle di parrucchieri (forse) e centri estetici.
Il Direttore Scientifico e Responsabile dello Sportello Salute
Antonio Salvatore
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