Covid-19: quale test eseguire? Facciamo finalmente chiarezza

Covid-19: quale test eseguire? Facciamo finalmente chiarezza

Il Ministero della Salute, con circolare n. 0035324 del 30 ottobre 2020, ha fornito specifiche indicazioni sui criteri di scelta dei test per SARS-CoV-2, per un uso razionale e sostenibile delle risorse a disposizione. In presenza di un caso sospetto sintomatico, ad esempio, il test ideale è quello molecolare; mentre, per un contatto stretto di caso confermato, è sufficiente il test rapido. Occorre, quindi, una scelta appropriata. La sensibilità e la specificità dei test non possono essere l’unico criterio di scelta. Bisognerà, pertanto, tener conto di altri parametri di valutazione, quali:
1) i tempi d’esecuzione (ore per i molecolari, minuti per i test antigenici);
2) la necessità di personale specializzato e di strumentazione dedicata;
3) i costi da sostenere per le ripetizioni;
4) l’invasività del test;
5) la disponibilità dei reagenti.
I test molecolari sono indiscutibilmente quelli di riferimento, per sensibilità e specificità, ma in molte circostanze si potrà ricorrere ai test antigenici che, per le loro caratteristiche, sono meno laboriosi e costosi e possono fornire risultati in meno di mezz’ora.
Allo stato delle evidenze scientifiche, i test si dividono in 3 grandi gruppi: tampone molecolare, tampone antigenico e test sierologico.
IL MOLECOLARE
Il test molecolare mediante tampone è un’indagine di laboratorio basata su di una metodica (PCR), che consente di scovare il genoma (RNA) del virus. La PCR, per la sua sensibilità, consente d’intercettare patogeni anche a bassa carica virale in soggetti sintomatici, pre-sintomatici o asintomatici. Ed infatti, non è un caso che, al crescere del numero dei test molecolari processati, sia cresciuto il numero dei nuovi casi positivi, perlopiù asintomatici (il 95%).
L’ANTIGENICO
I test antigenici rapidi sono analoghi ai test molecolari – dal momento che valutano in modo diretto la presenza del virus nel campione biologico – ma, a differenza dei molecolari, rilevano il virus non tramite il suo acido nucleico ma tramite le sue proteine. Se il prelievo viene eseguito precocemente rispetto al momento di esposizione o se il campione è stato prelevato o conservato in modo inappropriato, il test potrebbe risultare negativo. Ed è per questo che i produttori di kit evidenziano che un risultato negativo del test non esclude la possibilità d’infezione da SARS-CoV-2.
IL SIEROLOGICO
I test sierologici, a differenza dei primi due, rilevano l’esposizione al virus, ma non sono in grado di confermare o meno che vi sia una infezione in atto. Ecco perché, in caso di positività, andrà eseguito un test molecolare di conferma.
Ebbene, poiché nei prossimi giorni i medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta avvieranno le attività di testing con tamponi antigenici rapidi, non è escluso che il trend dei nuovi positivi possa calare in funzione della metodica applicata.


Il Direttore Scientifico e Responsabile dello Sportello Salute
Antonio Salvatore


*per contatti scrivere a: sportellosalute@rossiwebtest.it/ancicampania


 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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