la Protezione Civile ha diffuso il modello della ” CATENA DI COMANDO” da osservare sia nel flusso delle comunicazioni sia nelle procedure da attivare durante la crisi del coronavirus. Tralasciando i livelli nazionale e regionale che si possono leggere scorrendo il provvedimento emesso il 3 marzo 2020 dal Dipartimento della Protezione Civile (CLICCA E SCARICA IL DOCUMENTO), vediamo cosa si chiede ai Comuni.
COORDINAMENTO
1) Nei comuni in cui risulta positiva almeno una persona per le quale NON si conosce la fonte di trasmissione o che sia riconducibile a un contagiato proveniente da un’area rossa o gialla, il SINDACO provvede all’attivazione del Centro Operativo Comunale – COC per porre in essere le azioni preventive.
2) Nei Comuni in cui non c’è alcun caso di COVID-19 si consiglia di porre in essere le misure utili per PREPARARSI a una eventuale necessità di attivazione del COC con un pore-allertameto dei referenti e dei componenti e la diffusione a tutti i componenti del COC dei provvedimenti emessi
COMUNICAZIONI
1) Viene garantito il coordinamento costante tra il Comitato operativo regionale, il CCS, il Centro Coordinamento Soccorso e i COC dei Comuni che hanno casi accertati.
2) I Comuni non direttamente coinvolti nell’emergenza dovranno comunque mettere in atto azioni pianificate per la successiva attivazione.
IN OGNI CASO I COMUNI E I COC DEVONO ASSICURARE
a) Informazione alla popolazione;
b) Attivazione del volontariato locale;
c) Continuità dei servizi essenziali a partire dalla raccolta rifiuti;
d) Continuità delle forniture di beni di prima necessità (Alimentari, carburante e medicine)
e) Pianificazione di assistenza alle popolazioni dei Comuni in caso di attivazione di misure di contenimento;
f) Pianificazione dei servizi a domicilio per le persone in quarantena domiciliare con personale volontario addestrato.