Comuni, ecco i criteri per accedere al fondo per demolire le opere abusive

Pubblicato, sulla Gazzetta ufficiale n. 206 del 19 agosto 2020, il Decreto del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti del 23 giugno 2020, recante “Definizione dei criteri di utilizzazione e di ripartizione delle risorse attribuite al Fondo per la demolizione delle opere abusive”, (SCARICA E LEGGI) che disciplina le modalità per l’erogazione ai Comuni dei contributi per l’integrazione delle risorse necessarie agli interventi di demolizione di opere abusive, utilizzando il fondo di cui all’art. 1 comma 26 della Legge n. 205/2017 che ammonta a 5 milioni di euro per ciascuno degli anni 2018 e 2019.
Il decreto finanzia le spese dei Comuni – incluse le spese tecniche e amministrative, nonché quelle connesse alla rimozione, trasferimento e smaltimento delle macerie ai sensi della normativa vigente – connesse agli interventi di rimozione o di demolizione delle opere o degli immobili realizzati in assenza o totale difformità dal permesso di costruire di cui all’art. 31 del D.P.R. 6 giugno 2001, n. 380, per i quali è stato adottato un provvedimento definitivo di rimozione o di demolizione non eseguito nei termini stabiliti.
Le somme assegnate ai Comuni per ciascun intervento sono pari al 50% del costo totale dell’intervento, così come indicato al momento della presentazione della domanda e in base a quanto risulta dal quadro tecnico-economico e sono utilizzate prioritariamente in relazione agli abusi riguardanti edifici o ampliamenti edilizi con volumetrie pari o superiori a 450 metri cubi, insistenti su specifiche aree (aree demaniali o di proprietà di altri enti pubblici; aree a rischio idrogeologico; aree sismiche con categoria di sottosuolo A, B, C, D, di cui al decreto ministeriale 17 gennaio 2018; aree sottoposte a tutela ai sensi del decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42; aree sottoposte a tutela delle aree naturali protette appartenenti alla rete natura 2000).
Eventuali risorse residuali potranno essere utilizzate per le medesime tipologie di abusi edilizi e aree, per volumetrie pari o superiori a 250 m3 e inferiori a 450 m3.
Le domande per accedere al Fondo dovranno essere presentate dal legale rappresentante del Comune o da un suo delegato, a pena di nullità, tramite il modulo elettronico che sarà reso disponibile sul sito del Ministero delle Infrastrutture e Trasporti, entro la data che indicata dallo stesso Ministero.

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