Anci al Ministro per il Sud: ecco come usare i Fondi Ue a vantaggio dei Comuni

Il Presidente di Anci, Antonio Decaro ha scritto al Ministro per il Sud, Giuseppe Provenzano chiedendo di ridefinire il quadro della riprogrammazione straordinaria in atto nella politica di coesione per fronteggiare l’emergenza Covid19. Ecco il testo della lettera. 
Caro Ministro,
gli interventi sulla coesione territoriale, che abbiamo letto nelle bozze disponibili del DL Rilancio, definiscono il quadro della riprogrammazione straordinaria in atto nella politica di coesione per fronteggiare l’emergenza Covid19. L’intervento riguarderà anche il Fondo di sviluppo e coesione attraverso le decisioni della Cabina di regia, di cui faccio parte in rappresentanza di ANCI. Crediamo che, in un momento così duro per il Paese, l’occasione sia utile per rafforzare il ruolo dei Comuni e la loro capacità di intercettare “direttamente” risorse volte a potenziare l’offerta di servizi a cittadini e imprese ed a rilanciare l’economia locale.
I Comuni, come beneficiari e\o organismi intermedi dei PO, come sai, giocano già un ruolo importante nella promozione degli investimenti pubblici e stanno dando un contributo importante nel contrasto a Covid19 sul terreno non solo delle misure di sostegno alle persone più fragili ma anche a garanzia dei servizi essenziali per i cittadini (trasporto locale, rifiuti urbani, sicurezza dei cittadini, verde pubblico, ecc.).
Possiamo e vogliamo fare di più!
I fondi strutturali in Italia rappresentano poco più di 50 miliardi di euro su sette anni, di cui quasi 32 di risorse europee. L’Italia ad oggi ha selezionato operazioni per circa 41 miliardi, di cui 29 sono impegnati e quasi 16 miliardi rendicontati alla Commissione europea. In teoria, la quota di risorse disponibili per finanziare misure relative alla crisi in corso oscillerebbero fra i 21 e 9 miliardi di euro (Fonte: Commissione). Sappiamo che hai recentemente proposto ai responsabili delle autorità di gestione dei PO di dedicare il 20% delle suddette risorse alle misure anti-crisi, ovvero 10 miliardi di euro. In conseguenza delle modifiche apportate ai regolamenti UE sui fondi sarà possibile derogare ad alcuni vincoli spostando risorse all’interno dello stesso programma, fra programmi e fra fondi.
Esistono dunque ampi spazi per finanziare interventi a titolarità comunale sui settori di competenza degli EELL: dalla mobilità ai servizi sociali e l’inclusione,
dall’innovazione digitale alla riqualificazione urbana, dai servizi abitativi alla protezione civile, ecc. Inoltre, è possibile (e auspicabile) adottare misure di semplificazione nel sistema di gestione e di controllo nonché della rendicontazione della spesa.
Le decisioni sulla riprogrammazione si stanno prendendo in questi giorni con Regioni e Amministratori centrali ed il rischio di non considerare il ruolo che i Comuni vi possono giocare è molto alto.
Per tutti questi motivi, Ti chiedo un incontro urgente per sottoporTi le nostre proposte di reindirizzo della politica di coesione.

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